La risonanza magnetica del ginocchio

con Marco Tasson - tecnico di radiologia

La risonanza magnetica (RMN) al ginocchio è il più importante strumento diagnostico per la visualizzazione, da diverse angolazioni, di ogni singola componente dell'articolazione del ginocchio, ossia: l'estremità distale del femore, l'estremità prossimale della tibia, la rotula, la cartilagine articolare, i menischi, i legamenti del ginocchio, i tendini, la membrana e le borse sinoviali.

L’apparecchiatura di risonanza magnetica di saniRad, ad alto campo e di ultima generazione, permette un’ottima valutazione delle componenti del ginocchio con immagini ad alta risoluzione grazie anche all’utilizzo di bobina multicanale dedicata che consente anche una importante riduzione del tempo di esecuzione dell’esame.

INDICAZIONI
La risonanza magnetica al ginocchio permette di:
• Risalire all'origine di sintomi quali il dolore, la rigidità articolare, il gonfiore, la presenza di ematomi;
• Individuare i danni e le lesioni alla cartilagine articolare, ai menischi, ai legamenti (tra cui i crociati);
• Definire le conseguenze dei traumi distorsivi, ossia gli infortuni traumatici al ginocchio che si caratterizzano per lo stiramento o la lesione dei legamenti e/o dei tendini. Le distorsioni al ginocchio sono molto comuni tra chi pratica sport; non è un caso che la risonanza magnetica al ginocchio sia un esame diagnostico assai richiesto in ambito sportivo;
• Rintracciare fratture ossee occulte dei capi ossei articolari non altrimenti visualizzabili all’esame radiografico;
• Diagnosticare i processi di natura infiammatoria a carico dell'articolazione come l’artrite.
• Diagnosticare i processi degenerativi come l’artrosi; l'artrosi del ginocchio è conosciuta anche come gonartrosi;
• Individuare e chiarire le cause del cosiddetto versamento al ginocchio;
• Evidenziare la patologia femoro-patellare causa frequente di dolore giovanile.
• Evidenziare patologie non rilevabili all’esame radiografico o ecografico.

Inoltre, la risonanza magnetica al ginocchio serve ai medici ortopedici, per stabilire se sia necessario o meno ricorrere all'artroscopia del ginocchio o ad un altro tipo di intervento chirurgico e per monitorare i progressi di un ginocchio sottoposto a chirurgia.